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NOLEGGIO LUNGO TERMINE
Lancia
Nel 1906 Vincenzo Lancia, collaudatore della FIAT e affermato campione del volante, costituì a Torino l’omonima società produttrice di autoveicoli; le vetture realizzate destarono ammirazione per le soluzioni inedite, frutto del patrimonio inestimabile di conoscenze tecniche del fondatore. A suggerire di battezzare i modelli con le lettere dell’alfabeto greco fu suo fratello Giuseppe, professore di lettere e grecista. Da un resoconto dei saloni di esposizione dell’epoca si evince il largo consenso per “…la leggera automobile italiana, rapida e di facile condotta, instancabile e forte, che porta il nome dell’arma agile e travolgente degli squadroni di cavalleria”. E infatti, oltre al logotìpo del 1907 caratterizzato dalla lettera “L” più grande e sfalsata, è la lancia del 1911 a simboleggiare la casa automobilistica come si evince dagli schizzi fatti dall’amico conte Carlo Biscaretti di Ruffia; tra questi nel 1922 fu scelto, come marchio, quello a forma circolare che condensava alla perfezione il nome, la bandiera ed il volante. Per lo smarrimento dell’originale furono disegnati diversi marchi con impercettibili differenze. Particolare curioso è la presenza del dispositivo speciale per l’accelerazione a mano, posizionato sulla razza destra del volante; questo elemento verrà nel tempo stilizzato e poi cancellato. Nel 1934 sul radiatore della Augusta fu posto, per motivi d’estetica, il marchio circolare su uno scudo, forma già vista negli schizzi del 1911; questo scudo, segno di eleganza e tradizione, diverrà parte integrante del marchio stesso. A partire dalla Flaminia, nel 1957, sarà utilizzata una versione outline che resterà fino agli anni Ottanta anche se nel 1961 verrà riproposto il marchio circolare. Nel 1969 Lancia entrò nel gruppo Fiat e, tre anni dopo, sulla Beta fu utilizzato come marchio il restyling del logotìpo del 1907. Nel 1981 Massimo Vignelli ha recuperato il marchio storico che appare in blu nella caratteristica forma a scudo con la bandiera e la lancia stilizzate e sovrapposte al volante. Nel 2001 il marchio ha solamente subìto una modernizzazione ad opera di Maurizio Di Robilant. La Casa automobilistica avvertiva la necessità di rivedere la sua immagine alla luce dei cambiamenti intervenuti nel corso degli anni; pertanto, nel 2007 decise di rinnovare il marchio riaffidando l’incarico a Maurizio Di Robilant in collaborazione con il Centro Stile Lancia. In particolare, il nuovo marchio ripropone due elementi del passato: il colore blu e lo scudo caratteristico. Ma l’innovazione sta nell’essenzializzazione del volante che riporta due punte in verticale e nella scomparsa della lancia con la bandiera su cui viveva il logotìpo. Le due punte verticali assumono un ruolo funzionale: concentrare lo sguardo sul logotìpo, lievemente ritoccato per una maggiore leggibilità.
Ypsilon 1.2 Gold Ecochic GPL
Ypsilon 1.2 Elefantino Blu Benzina
Ypsilon 0.9 Twinair Platinum Metano
La Lancia Ypsilon ha una carrozzeria originale (con spunti un po’ moderni e un po’ rétro) e offre la praticità delle quattro porte, con quelle posteriori che si notano poco per via delle (non comode) maniglie “nascoste” dietro i finestrini. La più importante modifica dell'aggiornamento di settembre 2015 riguarda la mascherina anteriore: è stata rimpicciolita. Nell'abitacolo, spiccano la strumentazione collocata al centro della plancia e la comoda leva del cambio rialzata; mentre i rivestimenti per i sedili si segnalano per l'eleganza e la ricercatezza. Davanti, lo spazio non manca, e anche sul divano due adulti non viaggiano scomodi; peccato che l’eventuale quinto posto (sia pure sacrificato) con la relativa omologazione si paghi quasi sempre a parte (250 euro, solo sulle versioni Gpl è di serie), e non sia disponibile per le versioni a metano. E' invece di serie lo schienale frazionato, che all’occorrenza permette di ampliare il ben accessibile baule. Maneggevole in città ma con una frenata appena discreta, la Lancia Ypsilon si presta pure a qualche viaggetto. Tre i motori a disposizione: 1.2 a benzina da 69 CV (anche in versione Ecochic bi-fuel a Gpl con la stessa potenza), 0.9 turbo a metano con 70 cavalli e l'ultimo arrivato: il 1.0 a tre cilindri con sistema ibrido "leggero".
Tutto sommato, per chi ne fa un uso principalmente cittadino, una Ypsilon 1.0 è meglio di una 1.2 a benzina: la minore silenziosità è compensata dai consumi più bassi e (finché durano) dalle agevolazioni concesse da alcune amministrazioni comunali alle auto ibride. Le Ecochic a gas convengono senz'altro ai “pendolari” di lungo corso, a patto di vivere in zone dove rifornirsi non è un problema. In ogni caso, l'auto è gradevole, poco impegnativa da condurre e confortevole. Consigliamo gli airbag lateriali anteriori (optional per le Gold e le Platinum).
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