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NOLEGGIO LUNGO TERMINE
Peugeot
Negli anni seguenti, la qualità dei prodotti e il progressivo aumento della domanda trasformarono la piccola fabbrica in una vera e propria azienda, che a metà dell’800 produceva di tutto (orologi, molle, accessori, etcc) e contava su vari stabilimenti, aperti appositamente nella Francia orientale. Nel 1881 la società francese iniziò a fabbricare biciclette, le prime autovetture prodotte (dotate di 4 marce e 2 cavalli) risalgono invece al 1890.
La Storia di Peugeot
Nel 1897, Armand Peugeot costituì l’azienda che oggi conosciamo, sotto il nome di Société Anonyme des Automobiles Peugeot; suo fratello Eugéne continuò invece a produrre utensili e biciclette, incoraggiato dallo scarso rendimento economico e incerto futuro delle automobili.
Nel 1905 la famiglia lanciò sul mercato la Peugeot Bébé: una vettura considerata economica rispetto alle produzioni dell’epoca, progettata con l’aiuto di Ettore Bugatti e soprannominata così, per via delle sue dimensioni ridotte.
Durante la prima guerra mondiale (nonostante la conversione a fini bellici) la società francese fu in grado di realizzare anche vetture da corsa e nel 1929, fabbricò la storica 201: cavallo di battaglia della Peugeot, che permise ai francesi di superare indenni la grande crisi economica.
Nasce la Società Peugeot
La divisione automobili entrò a far parte dell’azienda di famiglia grazie al contributo di Armand Peugeot, che ha successivamente riunito la “Lion-Peugeot” di Eugéne e dei suoi figli, in un’unica grande “Societé Anonyme des Automobiles et Cycles Peugeot”.
Durante gli anni 20, l’azienda venne suddivisa in “Automobiles Peugeot” e “Cycles Peugeot”. Nel 1965, la divisione automobili fu rinominata “Peugeot Societé Anonyme” e successivamente “PSA Peugeot Citroën”, dopo l’acquisizione dell’altra casa automobilistica francese, sull’orlo del fallimento nei primi anni 70. Il gruppo rilevò poi gli stabilimenti Chrysler in Europa e i marchi Simca e Talbot entrarono a far parte della holding.
Negli ultimi anni, la famiglia Peugeot ha rinunciato ad una significativa parte del capitale, ma è stata comunque in grado di mantenere il 45% dei diritti di voti.
208
108
308
Citycar fra le più compatte, come la 107 della quale ha raccolto l’eredità la Peugeot 108 è stata progettata congiuntamente alla Citroën C1 e alla Toyota Aygo. Con un accettabile sovrapprezzo è disponibile anche con carrozzeria a cinque porte invece di tre, tuttavia i due posti dietro non sono particolarmente ampi; al limite della sufficienza anche il baule, al quale si accede sollevando il lunotto (che funge da portellone) e superando una soglia alquanto distante dal suolo. L’abitacolo, esteticamente piacevole sebbene non rifinito con particolare cura, prevede uno schermo centrale a cristalli liquidi oppure un più generoso touch screen di 7 pollici. Unico motore disponibile per la Peugeot 108 é un economo 1.0 tre cilindri a benzina da 72 CV. Le versioni denominate Top! sono quelle con il tetto in tela apribile elettricamente (operazione consentita anche in movimento).
Nata nel 2013, la Peugeot 308 è una cinque porte dalla linea elegante e ricercata. In rapporto ai 425 cm di lunghezza della carrozzeria, lo spazio a bordo abbonda, sia per i passeggeri (due adulti stanno comodi anche dietro) sia per i bagagli: con i suoi 420 litri (1273 a divano reclinato) il baule è uno dei più capienti della categoria. L’abitacolo è originale e rifinito con cura: la strumentazione è rialzata, la plancia ha un design pulito e minimalista e i comandi sono facili da individuare; dà un tocco tecnologico l’ampio schermo touchscreen di 9,7” (di serie tranne che per la “base”, la sola con il “clima” manuale anziché automatico) incastonato nella plancia. Intuitiva e gratificante la guida: piuttosto agile anche in città, fra le curve la vettura è favorita dalle sospensioni che limitano il rollio (senza sacrificare il comfort sullo sconnesso) e dalle buone qualità dello sterzo. Al “piccolo” 1.2 PureTech a benzina da 110 o 131 CV, si affianca il potente 1.6 PureTech GT da 263 cavalli della sportiva GTi. Brillante il moderno diesel 1.5 da 131 CV, ma è valido anche il 2.0 da 177 CV (abbinato al solo cambio automatico).
La Peugeot 208 è una piccola a cinque porte che condivide la meccanica con la nuova Opel Corsa (entrambi i marchi sono nel gruppo PSA). Caratterizzata da forme morbide, ma non priva di aggressività per via del disegno particolare di luci e mascherina, ha interni personali e ben rifiniti; le versioni più ricche hanno il cruscotto digitale 3D, le altre uno classico a lancette. In entrambi i casi, l'attenzione allo stile non si traduce in una leggibilità molto agevole, anche per via della posizione di guida con volante piccolo e posto in basso, che spesso va a coprire parte della strumentazione. Lo spazio per le persone e i bagagli è discreto, come pure l'accessibilità (le porte posteriori sono piccole); tanti i vani portaoggetti e valido il sistema multimediale, ma alcuni comandi non sono il massimo della praticità. Su strada tutte le Peugeot 208 sono agili e vantano uno sterzo preciso, leggerissimo in manovra e pesante "il giusto" in velocità. La misura delle ruote montate influenza molto il comfort sullo sconnesso, che è buono con quelle più piccole e a malapena discreto con quelle di 17"; in compenso, gli inserimenti in curva diventano ancor più rapidi. Tanti i motori disponibili. Il meno potente è il 1.2 a benzina da 75 CV, che ha un brio sufficiente, funziona con regolarità in un'ampia gamma di regimi e non è rumoroso; ha una lieve ruvidità, che praticamente scompare nei due "fratelli" più potenti (101 e 131 cavalli) dotati di contralbero di equilibratura oltre che di turbo. Il 1.5 diesel è un motore pronto ai bassi regimi, anche se già verso i 3500 giri rallenta il passo e il suo rombo (sempre evidente) diventa fastidioso. Tutti i cambi manuali hanno innesti morbidi ma lievemente gommosi, mentre l'automatico è ottimo per rapidità e dolcezza. Molto scattante la e-208 elettrica.
308 SW
508
508 SW
Di ben 34 cm più lunga della berlina, la Peugeot 308 SW ha anche il passo aumentato di 11 cm. Perciò la linea non manca né di slancio, né di equilibrio, e c’è più spazio nella zona posteriore: il divano è stato arretrato di 3 cm migliorando l’agio per le gambe dei passeggeri, e il baule raggiunge 610 litri di capacità (incluso il vano di 54 litri sotto il piano di carico), che diventano 1660 rinunciando ai posti dietro (mentre se occorre stivare solo gli sci c’è la botola passante). L’impostazione della plancia e della consolle – ben rifinite e realizzate con materiali di qualità – è quella della berlina, e lo stesso vale per il cruscotto, rialzato rispetto al piccolo volante; salvo che nella versione base, è di serie lo schermo a sfioramento di 9,7 pollici dal quale si controllano molti servizi di bordo (di conseguenza, i comandi nella consolle sono pochi). Il più completo dei tre allestimenti disponibili (Allure) può essere ulteriormente arricchito con accessori quali il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori (integrabile con sistema di parcheggio assistito e retrocamera) o il pacchetto di “aiuti elettronici” Driver Assistance. Maneggevole in rapporto alle dimensioni, la Peugeot 308 SW è provvista di uno sterzo pronto e preciso (con il Driver Sport Pack, optional, può essere reso più solido aumentando, nel contempo, la prontezza dell’acceleratore, e “amplificando” il rumore del motore tramite gli altoparlanti dell’impianto audio). A benzina si può scegliere fra la 1.2 PureTech Turbo da 110 CV e la variante più potente, che ne ha 131. A gasolio ci sono le 1.5 BlueHDi da 102 e 131 cavalli, oltre alla 2.0 BlueHDi da 177 cavalli, solo in versione EAT8 con cambio automatico sequenziale a 8 marce.
Un po’ più corta e bassa (è lunga 478 cm, 5 meno di prima, e alta 142 cm anziché 148), la Peugeot 508 SW è una famigliare dalla linea quasi sportiva. Il frontale è molto cattivo, con i fari lunghi e appuntiti, la sottile presa d’aria nel paraurti, l’originale mascherina incassata e le luci diurne verticali. Sono slanciate anche la fiancata, segnata dalla profonda nervatura alla base delle porte, e la parte posteriore, che si distingue per il lunotto molto inclinato, sormontato dallo spoiler. Grintosa la coda, con i fanali bassi e larghi, uniti da un fascione nero lucido, e il paraurti prominente, molto elaborato nella forma. L’abitacolo, ben rifinito, è ampio e luminoso e ha un aspetto personale, grazie alla plancia disposta su due piani e alla consolle avvolgente. Il baule è ben sfruttabile, con la soglia di accesso alta 65 cm da terra e l’apertura e il vano squadrati. Non male la capacità, specie con il divano abbattuto (1780 litri contro i 1598 del vecchio modello); mentre con tutti i sedili in uso è di 530 litri (prima erano 560). Tanti i sistemi di ausilio alla guida, tra cui il visore notturno (1.000 euro), che rileva gli ostacoli anche la buio. I motori, 1.6 turbo a benzina e 1.5 e 2.0 a gasolio, vanno da 131 a 224 CV. C'è anche un'ibrida ricaricabile, con il 1.6 da 180 CV abbinato a un motore elettrico da 110, per 225 CV complessivi.
Questa edizione della più grande delle berline Peugeot ha una personalità spiccata, oltre a un aspetto filante e sportivo, giustificato anche dal gradevole comportamento stradale. Inoltre, la 508 dispone di un ampio portellone (assente nel precedente modello) per accedere facilmente al capiente bagagliaio. Altrettanto personale l'abitacolo con la plancia appagante alla vista e costruita con materiali di qualità. Il piccolo diametro del volante (solo 32 cm di altezza) e il cruscotto (digitale e configurabile) sopra la plancia, impongono qualche compromesso nello scegliere la posizione di guida: la parte alta della corona tende a nascondere la strumentazione. E i comandi di bordo concentrati nello schermo tattile nella consolle sono macchinosi e distraggono dalla guida. Lo spazio non manca ma, seduti dietro, i più alti di 180 cm toccano con la testa il soffitto. Confortevole (accurata l'insonorizzazione), ma anche reattiva ai comandi del guidatore, la 508 è agile e, se dotata del dolce cambio automatico EAT8, garantisce una notevole souplesse di marcia.
Rifter
2008
Ion
Questa multispazio è disponibile in versione "corta" (440 cm) e "lunga" (475 cm). Anche se dotata della sola trazione anteriore, la Rifter ha qualità da crossover: generose protezioni in plastica nera per la carrozzeria, una buona "luce" di 18 cm fra il fondo dell'auto e il terreno e, come optional, l'Advanced Grip Control (in base al tipo di fondo, con la manopola fra i sedili si può variare la risposta del controllo di trazione, del motore e dei freni). Proposta anche in versione a sette posti, la Rifter ha interni molto spaziosi e ben accessibili: le due porte posteriori sono scorrevoli (minuscoli, però, i poggiagomiti) e, caso raro, complete di finestrini discendenti (anziché apribili a compasso). Utile anche la possibilità di aprire il solo lunotto invece di tutto il portellone. L'abitacolo è ben fatto, dotato di capienti portaoggetti, e si può scegliere il divano a tre sedute singole: si viaggia più comodi. La posizione di guida con il volante di piccolo diametro e il cruscotto rialzato sulla plancia è comune alle altre Peugeot. Ma, in questo caso, grazie alla seduta alta la corona non copre parte della strumentazione. Viste le caratteristiche dell'auto, la guida non punta certo sulla sportività. Tuttavia, il piccolo volante dà la sensazione di avere uno sterzo più diretto, che rende precisa l'impostazione della traiettoria nelle curve, dove l'auto non manca di agilità. I motori sono piuttosto brillanti. Il cambio manuale a cinque rapporti ha una corsa per la leva eccessivamente lunga. Fluida la trasmissione automatica.
Con la carrozzeria monovolume e i suoi 347 cm di lunghezza e 148 di larghezza, la Peugeot iON (derivata dalla Mitsubishi i-MiEV e "gemella" della Citroen C-Zero) unisce ingombri minimi a una notevole abitabilità: all’interno (dove le finiture sono molto economiche) viaggiano senza problemi quattro adulti; minuscolo, però, il bagagliaio. Questa citycar è spinta da un motore elettrico da 67 CV che risponde con prontezza all’acceleratore e permette costi d’esercizio molto contenuti. Nonostante il peso delle batterie, l’agilità non manca (ma lo sterzo è sin troppo leggero) e non ci sono neppure le marce, che nelle elettriche solitamente non servono: per muoversi basta mettere in D (drive) la leva nel tunnel, che come quella degli automatici ha pure le posizioni R per la “retro”, N per la folle e P per il parcheggio. La ricarica della batteria da una normale presa di corrente richiede sei ore (ma con la trifase a 380 V basta mezz’ora per “riempirla” all’80%), e, seppure i 150 km d’autonomia dichiarati appaiano ottimistici, l’effettivo raggio d’azione risulta più che sufficiente per l’impiego urbano. C'è comunque da tenere presente che la iON è stata presentata nel 2010, e che nel frattempo la tecnologia delle auto elettriche ha fatto dei passi avanti: oggi ci sono modelli che, a un prezzo di poco superiore, vantano un'autonomia più che doppia.
La Peugeot 2008 è una crossover medio-piccola costruita sulla stessa base dell'utilitaria 208. Caratterizzata da forme scolpite e aggressive, ha interni moderni, personali e ben rifiniti. La plancia è elaborata, con un profondo incavo di fronte al passeggero e due elementi che sporgono: il cruscotto (digitale e tridimensionale su tutte le versioni tranne la "base", che ha i classici strumenti a lancetta) e, al centro, il display (di 7 o di 10") per l'impianto multimediale e la gestione del "clima". La posizione di guida è quella di tutte le Peugeot recenti, con il volante piccolo e posto in basso, per poter leggere il cruscotto sopra la corona; cosa che però si ottiene solo restando piuttosto vicini alla plancia. L'abitabilità è di buon livello, mentre il bagagliaio è solo discreto in rapporto agli ingombri; ha, comunque, il fondo posizionabile su due livelli. Su strada, la Peugeot 2008 offre un valido rapporto fra precisione di guida e comfort. I tricilindrici a benzina sono tutti energici e pronti, e quello da 155 CV ha un allungo da auto sportiva; non rumorosi, sono solo un po' "ruvidi" quando li si spinge a fondo. I turbodiesel sono docili e silenziosi, mentre la versione elettrica accelera con buon vigore ed è molto progressiva. Ottimi i cambi automatici e buoni nella manovrabilità quelli manuali (gli innesti sono sempre agevoli, solo un po' gommosi).
3008
5008
Crossover media decisamente moderna e di forte personalità, la Peugeot 3008 ha un possente frontale con la mascherina dal bordo lucido quasi verticale, mentre i fari sono più sfuggenti e arretrati. Questi ultimi, se del tipo bi-led, hanno il profilo inferiore interrotto da una vistosa "virgola", che dona parecchia grinta. La parte superiore dei finestrini è contornata da uno spesso profilo che imita il colore dell'alluminio, mentre il montante posteriore ricoperto di plastica lucida di colore scuro fornisce l'impressione che il tetto sia "sospeso" rispetto alla fiancata; dietro, infine, spiccano i fanali composti da tre elementi verticali a led uniti da una fascia nera. Altrettanto all'avanguardia l'abitacolo: come nelle altre Peugeot recenti, il cruscotto è posto molto in alto, e si legge sopra il volante. In questo caso, invece dei normali strumenti c'è un display ad alta risoluzione di 12,3", configurabile in cinque modi differenti, e il volante, a due sole razze e con massiccio cuscino centrale, ha la parte superiore e inferiore appiattita; cosa che non facilita al massimo la presa quando se ne deve ruotare molto la corona. Semplicissima la plancia, le cui forme sono messe in evidenza da profili in simil alluminio, mentre il tunnel, che ospita la corta leva del cambio, è molto più in alto. L'abitacolo è ampio e ben rifinito, come pure il bagagliaio, che ha la soglia di carico a 70 cm da terra: non molti, per una crossover. La 3008, a trazione anteriore, sfrutta il pianale modulare e i motori che già hanno dato buona prova, per maneggevolezza e comfort, nella 308; e infatti, nonostante il maggior peso (100-150 kg) e l'altezza superiore (di una quindicina di centimetri) il comportamento su strada è valido e sicuro.
Offerta solo a trazione anteriore, la Peugeot 5008 è una spaziosa crossover a cinque o a sette posti, che punta sull’aspetto ricercato della carrozzeria e dell’abitacolo (ben rifinito). I due sedili nell’ultima fila fuoriescono dal fondo del baule tirando una fettuccia di tessuto e sono adatti a persone di statura inferiore ai 170 cm; per incrementare la capacità di carico (già di ottimo livello) si possono anche rimuovere abbastanza facilmente (pesano 11 kg l’uno). La seconda fila prevede tre poltroncine che possono scorrere avanti e indietro indipendentemente l’una dall’altra; notevole l'agio per le gambe e in larghezza. La posizione di guida sopraelevata è comoda, ma al volante di diametro ridotto e con la corona esagonale occorre fare l’abitudine. I comandi raggruppati nello schermo tattile di 8” al centro della plancia sono un po’ macchinosi, mentre il cruscotto digitale (costituito da un monitor di ben 12,3”) fornisce molte informazioni configurabili a piacimento. Nella guida si apprezzano lo sterzo preciso e la risposta sincera dell’auto anche se, affrontando con brio le curve, si evidenzia un marcato sottosterzo (la tendenza dell’avantreno ad allargare la traiettoria). Per chi preferisce andature in relax, il cambio automatico (disponibile con tutti i motori) è morbido nel selezionare le marce, ma le levette per la modalità manuale sono fissate al piantone: scomode in curva. Migliorabile anche l’assorbimento delle buche da parte delle sospensioni.
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