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NOLEGGIO LUNGO TERMINE

Porsche

Porsche è una prestigiosa casa automobilistica tedesca, specializzata nella produzione di automobili sportive di lusso. Ecco la storia e l’evoluzione del brand.

 

Il mito del marchio Porsche nasce nell’anno 1931 e in particolare il 25 aprile. La storia ha inizio con il fondatore del marchio Ferdinand Porsche e il suo studio di ingegneria di Stoccarda. Un importante contributo per la fondazione dell’azienda arrivò dal figlio di Ferdinand Porsche, Ferdinand Anton, soprannominato Ferry.

 

Molto interessante fu il modello 901, creato dal figlio di Ferry, nel 1963. Gli anni 70 e 80 videro la nascita di modelli di Porsche controversi e non sempre apprezzati. Nel corso della metà degli anni 80 venne prodotta in serie limitata (solamente 288 esemplari) la potente ed innovativa vettura Porsche 959. Gli anni novanta furono inizialmente caratterizzati dalla comparsa sul mercato delle nuove serie dei modelli di Porsche 901. Il 1996 è invece l’anno della nascita di Porsche Boxter.

 

Con l’inizio del nuovo secolo, nel 2002 venne presentato il primo modello di Porsche Cayenne, il primo suv prodotto dal marchio tedesco di auto sportive di lusso.

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718 Boxer

718 Cayman

Macan 

Profondo aggiornamento della precedente Boxster, questa spider è mossa da motori boxer a quattro cilindri turbo, che hanno preso il posto dei precedenti sei cilindri aspirati. Ecco quindi spiegato anche il perché del nome 718 Boxster: il numero iniziale richiama alla 718 Spyder che negli anni 50 e 60 con il suo quattro cilindri (in quel caso non era turbo) vinceva gare come Le Mans e la Targa Florio. Le prestazioni del nuovo modello sono da togliere il fiato, e soltanto la "voce" roca dei nuovi propulsori (soprattutto del 2.5 delle S e GTS, che ha anche una turbina a geometria variabile) fa rimpiangere il ben melodioso "canto" dei sei cilindri della vecchia generazione. Ma un motore a sei cilindri contrapposti e senza turbo è presente nella gamma: è il 4.0 della Spyder, forte di ben 420 cavalli. Esaltante anche il comportamento tra le curve: lo sterzo è pronto, la tenuta di strada elevatissima come la stabilità nei rapidi cambi di traiettoria. L'abitacolo (rivisto nella plancia e nel sistema multimediale) si conferma sportivo e ben rifinito, ma la dotazione ha qualche scivolone: dispositivi "banali", come il "clima" bizona si pagano a parte. 

La Porsche Macan è una grintosa suv derivata dalla precedente Audi Q5. Ha forme muscolose, con grandi ruote (fino a 21 pollici, con quelle posteriori più larghe rispetto a quelle anteriori), un cofano motore alto e lungo e vetri relativamente piccoli; aggiornata alla fine del 2018, adesso ha i fanali posteriori collegati da una sottile striscia luminosa a led. Gli interni non sono molto ariosi, ma quattro persone di statura media stanno abbastanza comode; buona la capienza del baule (con apertura automatica e divano in tre parti reclinabili di serie). Lo stile è quello tipico della casa tedesca, con cruscotto a elementi circolari (il contagiri al centro, e un display di 4,8" sulla destra) e alto tunnel centrale, dove la leva del cambio (robotizzato di serie) è circondata da una sfilza di tasti. Per ottenere i rivestimenti più pregiati (come la vera pelle o gli inserti in fibra di carbonio) occorre mettere mano al portafogli, ma già di serie la cura nelle finiture è adeguata al prezzo (elevato) dell'auto. Apprezzabile il rinnovato impianto multimediale (con display di 10,9" invece che di 7), ma Android Auto non è disponibile. La Porsche Macan è alta da terra e non pesa poco, ma, oltre a offrire un buon comfort, è una delle suv più "gustose" e precise da guidare, con una buona maneggevolezza e una trazione integrale che privilegia nettamente l'asse posteriore. I motori, tutti turbo a benzina, offrono una spinta adeguata (il 2.0), esuberante (il 3.0) o brutale (il 2.9 biturbo); gli ultimi due, a sei cilindri invece che a quattro, sono più ricchi anche di coppia motrice, e si adattano meglio ai rapporti lunghi del cambio (che ha una risposta particolarmente rapida e fluida). La dotazione di serie non è molto ricca, e parecchi aiuti elettronici alla guida (come il cruise control adattativo) sono optional.    

Coupé con due posti secchi, della precedente Cayman riprende la struttura e la parte superiore della carrozzeria, mentre la parte inferiore (fari, paraurti, fanali, retrovisori, maniglie) è nuova. Le novità meccaniche, come nella "sorella" 718 Boxster, hanno riguardato le sospensioni, lo sterzo (ora più diretto) e i freni, oltre all'adozione di motori boxer a quattro cilindri turbocompressi, al posto dei precedenti sei cilindri aspirati. Il numero 718 richiama il modello Porsche che negli anni 50 e 60 con il suo quattro cilindri (in quel caso non era turbo) vinceva gare come Le Mans e la Targa Florio. Le prestazioni sono entusiasmanti, soprattutto quelle delle versioni S e GTS, con motore 2.5 e turbo a geometria variabile, e quelle di cui è capace la GT4, mossa da un 6 cilindri boxer di 4.0 litri che, senza l'aiuto di alcun turbo, sviluppa la bellezza di 420 cavalli.  

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911

911 Cabriolet

Cayenne 

La Porsche Cayenne, il modello che ha dato vita alla categoria delle suv sportive, è giunto alla terza serie. Di primo acchito, le differenze più evidenti con le edizioni precedenti riguardano la parte posteriore, con i fanali più sottili e collegati fra loro, e le forme più scolpite. In realtà, la vettura è completamente nuova, con proporzioni lievemente diverse (è più lunga, bassa e larga) che la rendono più filante e, all'apparenza, ancor meglio "attaccata a terra". Molte le novità tecnologiche, a partire da un utilizzo più esteso della lega leggera (sono in questo materiale le cinque porte, i parafanghi anteriori, il tetto e alcuni elementi della scocca) e della possibilità di avere le ruote sterzanti anche dietro (al fine di accrescere agilità e stabilità). Ma ci sono anche sospensioni ad aria e barre antirollio attive di tipo evoluto, e nuovi motori (tutti turbo, con sei oppure otto cilindri) dalla potenza elevata e dal comportamento grintoso: spingono al meglio ai medi e alti regimi, dove emettono un suono raffinato e coinvolgente: esaltante per gli amanti della bella meccanica. Ne deriva un comportamento stradale da vera sportiva, unito a un comfort ottimo per insonorizzazione (a velocità costante si viaggia nel silenzio) e buono per capacità di assorbire lo sconnesso. L'abitacolo della Porsche Cayenne è abbastanza ampio per cinque e rifinito con attenzione e materiali di pregio; pur classico nello stile, ha elementi molto moderni, quali il cruscotto digitale (solo il contagiri è a lancetta), l'enorme display centrale (di 12,3") e la consolle nera lucida con comandi a sfioramento (di grande impatto visivo, ma non così pratici da usare). Dotata di trazione integrale con distribuzione variabile della potenza fra retrotreno e avantreno tramite una frizione multidisco a gestione elettronica, questa suv ha buone doti fuoristradistiche, soprattutto in presenza delle sospensioni pneumatiche che consentono di aumentare la luce a terra fino a 23 cm; utile, poi, per il migliore sfruttamento dello spazio, il divano scorrevole (anche se il vano che si crea non ha una forma regolare). 

Anche per l'ottava generazione della Porsche 911, alla versione coupé si affianca la Cabriolet, con tetto apribile in tela e la stessa identica struttura: motore boxer 3.0 biturbo a sbalzo dietro l'asse posteriore, un fulmineo cambio robotizzato a otto marce e due comodi posti anteriori più due "di fortuna" posteriori. Gli interni miscelano elementi moderni (come la microscopica leva del cambio) e altri ispirati a quelle delle prime 911, quali la plancia a sviluppo orizzontale. Al centro di quest'ultima trova posto un grande schermo di 10,25'', che comanda un sistema multimediale ricco (manca solo Android Auto) e connesso al web. La capote della 911 Cabriolet è azionata elettricamente da un sistema idraulico che le permette di aprirsi e chiudersi in 12 secondi, anche in movimento (fino a 50 km/h). Il sistema, con un leggerissimo telaio in lega di magnesio, pesa solo 35 kg e regala al tetto in tela un profilo simile a quello della 911 Coupé. Per migliorare il comfort, dietro ai sedili anteriori è presente un frangivento (che può essere azionato elettricamente fino a 120 km/h): serve ad eliminare le turbolenze che si formano guidando ad alta velocità con la capote ripiegata. Sono presenti anche due roll-bar in alluminio dietro ai sedili posteriori, che fuoriescono (grazie a una piccola carica esplosiva) in caso di ribaltamento dell’auto, proteggendo la testa dei passeggeri. Il coefficiente aerodinamico Cx è di 0,29, in linea con la coupé: così, la 911 Cabriolet “fende” meglio l’aria e ottiene prestazioni (esaltanti) del tutto paragonabili a quelle della versione chiusa. 

L'ottava generazione della Porsche 911 non tradisce la sua formula di successo: motore montato dietro l'asse posteriore (ovvero "a sbalzo"), due comodi posti anteriori che si sommano ai due strapuntini (utili più che altro come "estensione" del bagagliaio, che si trova sotto il cofano davanti) e prestazioni elevate che non vanno a discapito del comfort. Il 3.0 sei cilindri boxer biturbo è un'evoluzione di quello montato sulla precedente 911: i suoi 385 cavalli (che diventano ben 450 nelle versioni S) spingono con vigore da poco sopra il minimo fino a 7500 giri. Nuovo, invece, il fulmineo cambio robotizzato a doppia frizione con otto marce; una più di prima. Gli interni miscelano elementi moderni (come la microscopica leva del cambio, da azionare con pollice e indice) e altri ispirati a quelle delle prime 911, quali la plancia a sviluppo orizzontale. Al centro di quest'ultima trova posto un grande schermo di 10,25'', che comanda un sistema multimediale ricco (manca solo Android Auto, che non si può avere neppure pagando...) e connesso al web. Di qualità le finiture e ampie le possibilità di personalizzazione (anche degli esterni, dato che non mancano i paraurti sportivi opzionali).

 

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Cayenne Coupè

Panamera Sport Coupè

Panamera

Uguale alla Panamera berlina fino alle porte anteriori, la Panamera Sport Turismo si presenta con una serie di caratteristiche che la rendono più versatile, e quindi più adatta anche alle esigenze di una famiglia (senza problemi economici, s'intende): la linea del tetto si abbassa di meno verso la zona posteriore, permettendo a chi siede dietro di avere un bel po' di spazio in più sopra la testa, mentre l'accesso al bagagliaio è facilitato dal portellone più ampio e dalla soglia di carico più bassa (63 cm contro 78). La capacità del bagagliaio sale di 25 litri mantenendo tutti i sedili al loro posto, e di 86 litri utilizzando l'intero spazio dietro i sedili anteriori, fino al tetto. Per chi siede dietro c'è quasi un vero divano, con un terzo posto centrale utilizzabile per brevi percorrenze (è più stretto, l'imbottitura è rigida e il tunnel alto nel pavimento è fastidioso). Identica la parte meccanica rispetto alla berlina a trazione integrale (la Panamera Sport Turismo non è disponibile con trazione solo posteriore), con motori a benzina o ibridi con potenze da 330 CV e cambio robotizzato a doppia frizione con otto marce. La dotazione di serie rispecchia quella della berlina, quindi poco più che sufficiente in rapporto al prezzo.

Fra le suv di lusso, la Porsche Cayenne è sempre stata la più sportiva: grintosa nella linea, ma soprattutto ricca di cavalli e con una guida sorprendente per agilità, precisione e capacità di coinvolgimento. Giunta alla terza serie nel 2017, adesso viene proposta anche in questa versione coupé: più bassa di due centimetri e con il lunotto quasi orizzontale, raccordato al tetto senza soluzione di continuità, nella parte posteriore e nel taglio dei finestrini ricorda la 911. Al grande spoiler superiore se ne abbina un altro a scomparsa, posto sullo spigolo del portellone; fuoriesce automaticamente oltre i 90 km/h per aumentare la spinta verso il basso, e quindi l'aderenza delle ruote. La Porsche Cayenne Coupé si differenzia dalle altre Cayenne anche per la presenza di serie del tetto in vetro fisso, che rende più arioso l'abitacolo, o in fibra di carbonio optional (nel pacchetto Sport). Inoltre, invece del divano scorrevole ora dietro ci sono due sedili singoli, separati da una vaschetta portaoggetti o, a richiesta senza supplemento, da uno strapuntino adatto per ospitare una quinta persona nei brevi tragitti. Quanto al resto, questa coupé conferma le caratteristiche di tutte le Cayenne: è rifinita con grande cura, si guida come una vera sportiva pur mantenendo un notevole comfort, e ha motori esuberanti. Tanti gli optional a disposizione, e molti contribuscono ad aumentare ulteriormente le doti dinamiche; citiamo il retrotreno sterzante e le sopensioni anti-rollio (mentre quelle a controllo elettronico sono di serie).       

Della precedente generazione, questa Porsche Panamera non conserva nulla: nuovi la piattaforma e i motori (più potenti: fino a 680 cavalli), la trazione è solo integrale e il cambio un inedito robotizzato a doppia frizione con otto marce (molto rapido, ma non sempre fluido nella marcia a bassa velocità). La linea, specie del posteriore, è più aggraziata e ricorda maggiormente quella della coupé 911. Ampi e comodi i quattro posti: solo chi è più alto di 185 cm “tocca” con la testa dietro. Le finiture sono impeccabili, ma alcuni comandi puntano più a fare scena che a essere pratici: le bocchette d'aerazione centrali motorizzate (si comandano spostando un cursore sullo schermo sensibile al tocco della plancia) rispondono con un evidente ritardo. Inoltre, i tasti attorno alla leva del cambio sono integrati in una superficie lucida e non si individuano al tatto: c'è da distogliere lo sguardo dalla strada per trovare quello desiderato. Le prestazioni sono mozzafiato con tutti i motori, la tenuta di strada ottima e il comfort buono. A dispetto del prezzo “salato”, la dotazione non è inappuntabile: si pagano a parte pure i tappetini e il cruise control adattativo.

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Taycan 

La Porsche Taycan è la prima auto elettrica della casa tedesca: si tratta di una berlina a quattro porte dalle linee assai filanti e pulite: anche per questo, il coefficiente di resistenza aerodinamica all’avanzamento Cx è di 0,22, un ottimo valore. L'abitacolo, molto ben rifinito, va bene per quattro persone (ma si può aggiungere uno strapuntino centrale posteriore) mentre i bagagli trovano posto in due vani: quello principale posteriore e un secondo, più piccolo, anteriore. La plancia ha lo stile classico delle Porsche, ma rivisto in chiave moderna, con molti display. Il più grande e scenografico è quello che sostituisce il cruscotto: ricurvo, con i comandi "touch" laterali e configurabile. Altri due schermi centrali sono per l'impianto multimediale e per il funzionamento del "clima"; optional se ne può avere un quarto, sul lato destro della plancia, per consentire al passeggero di gestire la musica e il navigatore. Le batterie sono agli ioni di litio, poste sotto il pavimento, e ci sono un motore anteriore e uno posteriore (la trazione è integrale). Le prestazioni sono molto elevate già nella versione meno potente, e la guida precisa come ci si aspetta da un'auto di questo marchio. L’autonomia dichiarata supera i 400 km, e la Taycan può ricaricare anche dalle colonnine a corrente continua ultrarapide, fino a 350 kW: a patto di trovarne una, significa che in cinque minuti di collegamento ci si rifornisce abbastanza per percorrere 100 km.  

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